Poesie

Testo Edizione Nazionale

Commenti alle poesie foscoliane, per un'edizione digitale. Edizione del sonetto 7, Solcata ho fronte secondo il testo dell'Edizione Nazionale, con le varianti Codfica Filippo Pelacci Università di Parma Università di Parma 20??

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Ugo Foscolo Le opere Francesco Pagliai Mario Scotti Gianfranco Folena I Le Monnier Firenze 1985 Omaggio a Luigia Pallavicini Ugo Foscolo 1800 Genova Stamperi Frugoni Nuovo giornale dei Letterati, tomo IV, Fascicolo di ottobre Ugo Foscolo 1802 Pisa Tipografia della società letteraria Poesie di Ugo Foscolo Ugo Foscolo Tipografia della società letteraria 1803 Pisa Poesie di Ugo Foscolo <emph>Sollicitae oblivia vitae</emph> Hor. Ugo Foscolo De Stefanis 1803 Milano Poesie di Ugo Foscolo Seconda edizione accresciuta <emph>Sollicitae oblivia vitae</emph> Hor. Ugo Foscolo Agnello Nobile 1803 Milano

Si codificano qui Odi e Sonetti secondo il testo dell'Edizione Nazionale.

A LUIGIA PALLAVICINI CADUTA DA CAVALLO I balsami beati Per tele Grazie apprestino, Per te i lini odorati Che a Citerea porgeano Quando profano spino Le punse il piè divino, Quel dì che insana empiea Il sacro Ida di gemiti, E col crine tergea E bagnava di lagrime Il sanguinoso petto Al ciprio giovinetto. Or te piangon gli amori, Te, fra le dive Liguri Regina e diva! e fiori Votivi all'ara portano D'onde il grand'arco suona Del figlio di Latona. E te chiama la danza Ove l'aure portavano Insolita fragranza, Allor che a' nodi indocile La chioma al roseo braccio Ti fu gentile impaccio. Tal nel lavacro immersa, Che fiori, dall'inachio Clivo cadendo, versa, Palla i dall'elmo liberi Crin su la man che gronda Contien fuori dell'onda. Armoniosi accenti Dal tuo labbro volavano, E dagli occhi ridenti Traluceano di Venere I disdegni e le paci, La speme, il pianto, e i baci. Deh! perchè hai le gentili Forme e l'ingegno docile Vòlto a studj virili? Perchè non dell'Aonie Seguivi, incauta, l'arte, Ma ludi aspri di Marte? Invan presaghi i venti Il polveroso agghiacciano Petto e le reni ardenti Dell'inquieto alipede, Ed irritante il morso Accresce impeto al corso. Ardon gli sguardi, fuma La bocca, agita l'ardua Testa, vola la spuma, Ed i manti volubili Lorda e l'incerto freno, Ed il candido seno; E il sudor piove, e i crini Sul collo irti svolazzano, Suonan gli antri marini Allo incalzato scalpito Della zampa che caccia Polve e sassi in sua traccia. Già dal lito si slancia Sordo ai clamori e al fremito, Già già fino alla pancia Nuota... e ingorde si gonfiano Non più memori l'acque Che una Dea da lor nacque.. Se non che il re dell'onde Dolente ancor d'Ippolito Surse per le profonde Vie dal Tirreno talamo, E respinse il furente Col cenno onnipotente. Quei dal flutto arretrosse Ricalcitrando e, orribile! Sovra l'anche rizzosse; Scuote l'arcion, te misera Per la petrosa riva Strascinando mal viva. Pera chi osò primiero Discortese commettere A infedele corsiero L'agil fianco femineo, E aprì con rio consiglio Nuovo a beltà periglio! Chè or non vedrei le rose Del tuo volto sì languide, Non le luci amorose Spiar ne' guardi medici Speranza lusinghiera Della beltà primiera. Di Cintia il cocchio aurato Le cerve un dì traeano, Ma al ferino ululato Per terrore insanirono, E dalla rupe etnea Precipitar la Dea. Gioian d'invido riso Le abitatrici olimpie,olimpie, Perchè l'eterno viso Silenzïoso, e pallido Cinto apparia d'un velo AiAi conviti del cielo: Ma ben piansero il giorno Che dalle danze efesie Lieta facea ritorno Fra le devote vergini, E al ciel salia più bella Di Febo la sorella.
ODE A LUIGIA PALLAVICINI CADUTA DA CAVALLO SULLA RIVIERA DI SESTRI ODE odorati le Grazie beati odorati, , . Quel dì, che i monti empiea Di forsennati gemiti Il dì che insana empiea Gl'Idei monti di gemiti Quel dì che insana empieaa Il sacro Ida di gemiti. , Del Amori O, liguri Regina e diva; e fiori Su l'ara d'Esculapio E sacrifiio, e voti Offron mesti e devoti. Regina, e Diva! e fiori Sull'ara di Esculapio E sacrifizj, e voti Offron mesti e devoti Il tesor di tue folte Ambrosie treccie agli omeri Molle scendea; disciolte Così cascando ondeggiano, Se Palla d'Ascra al fonte Toglie l'elmo alla fronte. Il tesor di tue folte Ambrosie trecce agli omeri Aureo scendea; disciolte Così cascando ondeggiano, Se Palla di Ascra al fonte Toglie l'elmo alla fronte eliconio Armoníosi Dalla bocca , Deh! perch'ài Deh perché hai , ai studi emulasti, incauta, Non dell'Aonie emulasti, incauta! Non dell'Aonie , inquíeto Alipede inquieto alipede : Sbruffan le nari, fuma La bocca, il capo s'agita; Vola a sprazzi la spuma, E i fren lorda, e i volubili Manti, e l'incerta mano Che mal regge l'insano: Sbruffan le nari, fuma La bocca, il capo s'agita; Vola a sprazzi la spuma, E i fren lorda e i volubili Manti, e l'incerta mano Che mal placa l'insano: , Piove il sudore All'incalzato , polve Polve, , sino Nuota, le acque dea : Sennon Re dell'onda , la profonda tirreno Ed atterrì lido e (orribile!) , e orribile! Sopra Cade Scosse ; tu...misera! ; te misera Su Rotolavi Strascinava ... indomito femmineo, femmineo; femineo Novo . Ch'or Che or Spiar Spíar insanivano Etnea Precipitár Giojan Olimpie; Mesto, oltraggiato di un Ai Cielo. , Efesie Tra ; in salía Sorella

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